Piccoli deliri è una specie di diario intimo di un uomo che ha fatto politica per più di quarant’anni senza farsela bastare. Una volta in pensione, Sergio Sabattini ha avuto la possibilità di riordinare le sue carte e di trovare un sacco di materiale – poesie, pensierini, aforismi, pagine di diario – sparso qua e là nelle tante cartelle sopravvissute ai vari traslochi che nel corso della vita ha avuto occasione di fare.
Il libro è il frutto di una parte di questo materiale che l’autore non ha avuto cuore di cestinare, e di una parte più recente scritta “a completamento”, una volta sorta l’idea di raccoglierle. Viene offerto al lettore senza alcuna velleità letteraria, semplicemente come traccia di quella vicenda molto complessa che è la vita di un essere umano. Quasi una microstoria affidata – attraverso la mediazione di quel bene non virtuale che è la carta – alla benevolenza non tanto dei critici quanto delle persone che vorranno curiosare al suo interno.
Dalla prefazione di Maria Teresa Meli: …è scritto nero su bianco in questo libro in cui Sergio mescola vita privata e politica, aforismi fulminanti e incantevoli poesie, rivelando la propria essenza nuda e cruda, senza infrangimenti o giustificazioni postume.
Versi, aforismi, preghiere e pagine di diario. Amori, dolori gioie e speranze. La vita di un uomo, di un politico, di un papà, scandita in tre atti temporali: nella gioventù, nell’età adulta, nell’incipiente vecchiezza.